30 Nov Facebook a pagamento: la novità di fine 2023
Facebook a pagamento è una delle novità di fine anno totalmente inaspettate da molti utenti. Scopri con me in questo articolo cosa sta succedendo al gigante blu.
“Vuoi abbonarti o continuare ad usare i nostri Prodotti senza costi aggiuntivi con le inserzioni?” Dal 6 novembre, un po’ alla volta, questa schermata di Facebook e Instagram sta comparendo a tutti, ponendo gli utenti di fronte ad un bivio e scatenando il panico in chi non l’aveva vista arrivare.
Poche ore dopo i primi avvisi il web pullulava già di utenti irritati che annunciavano con orgoglio di aver “disinstallato l’app” (del tutto inutile, perché eventualmente l’azione da compiersi era la disattivazione del profilo) o di post in bacheca con tanto di “nego il permesso a Mark Zuckerberg di…”
Come sempre, la soluzione sta nella lettura adeguata del testo a cui ci troviamo di fronte, anche semplicemente della frase in grassetto in cima. Ed eventualmente, ad una ricerca aggiuntiva sul nostro motore di ricerca di fiducia che ormai ne sa di più dell’enciclopedia.
Facebook a pagamento: cosa significa?
Innanzitutto un chiarimento: Meta comprende Facebook, Instagram e WhatsApp, ma ci risulta ancora difficile da interiorizzare e per comodità molto spesso si indica il gruppo con “Facebook”. Dicitura inesatta perché Facebook si riferisce solo al social network del 2008 con il quale molti di noi sono approdati nel mondo virtuale e non l’intero ecosistema social composto dalle tre piattaforme.
È proprio sull’intero gruppo di social network su cui ricade la nostra scelta: se sottoscrivere un abbonamento a pagamento ed escludere la pubblicità oppure se continuare ad utilizzare il gigante blu ed Instagram visualizzando anche le inserzioni pubblicitarie nella schermata home.
L’abbonamento ha un costo base di 9,99€/mese come puoi vedere nella schermata che è comparsa proprio a me l’altro giorno, mentre navigavo da desktop, ma possono essere previsti costi aggiuntivi a seconda delle necessità: la navigazione da smartphone sembrerebbe costare 12.99€/mese.
Perchè il gruppo Meta ha deciso di far sottoscrivere abbonamenti?
La decisione è scaturita dalla necessità di adeguarsi alle normative europee e nello specifico al GDPR, ovvero al Regolamento Generale della Protezione dei Dati n. 2016/679, che prevede il consenso esplicito da parte dell’utente al trattamento dei dati personali. Ma non solo: risulta essere anche la risposta all’European Data Protection Board (EDPB) che aveva imposto a Meta con urgenza di chiedere il consenso agli utenti per la profilazione pubblicitaria comportamentale (behavioural advertising) sulle sue piattaforme.
Questo perché? Perchè le normative lato privacy del governo statunitense sono meno precise di quelle europee e di conseguenza quello che è un modello del tutto legale oltreoceano non risulta esserlo ugualmente in Europa. Possiamo tranquillamente dire che se negli USA l’attenzione è tutta sul business, in Europa buona parte dell’attenzione va anche sul trattamento dati degli utenti.
IL GDPR risulta ad oggi un esempio anche per alcuni stati americani: la California ha adottato proprio recentemente una normativa privacy molto simile. (Ovviamente questo non lo dico io ma l’avvocato del digitale: ascolta QUI il suo podcast sul tema con Mario Moroni, dura solo 10 minuti!).
Facebook a pagamento: le dichiarazioni ufficiali del gruppo Meta
Da Menlo Park, sede ufficiale di Meta, non sono tardate le dichiarazioni ufficiali:
“Crediamo fermamente in una internet gratuita supportata dagli annunci e continueremo a offrire l’accesso gratuito ai nostri prodotti e servizi indipendentemente dalle diverse disponibilità economiche. Ci impegniamo a mantenere le informazioni delle persone private e sicure, ai sensi delle nostre normative e del Regolamento Ue sulla protezione dei dati. Per ottemperare alle normative Europee in continua evoluzione stiamo introducendo la possibilità di sottoscrivere un abbonamento in Ue, See (Spazio Economico Europeo, ndr) e in Svizzera. A novembre offriremo alle persone che utilizzano Facebook o Instagram che risiedono in queste regioni la possibilità di continuare a utilizzare questi servizi personalizzati gratuitamente con la pubblicità, oppure di sottoscrivere un abbonamento per non visualizzare più le inserzioni. Le informazioni delle persone che decideranno di sottoscrivere l’abbonamento non saranno utilizzate per gli annunci pubblicitari.”
Facebook a pagamento: cosa cambierà per gli utenti (e cosa potrebbe cambiare per gli advertiser!)
Per gli utenti che sceglieranno di ignorare l’abbonamento e accettare la profilazione dei dati, non cambierà nulla: continueranno ad usufruire delle piattaforme gratuitamente (anche se questo aggettivo è inesatto, visto che abbiamo sempre pagato con i dati) e vedranno le inserzioni pubblicitarie in target con i propri interessi in homepage. Per coloro che invece sceglieranno di abbonarsi, la pubblicità sparirà dal proprio feed e i dati anagrafici e relativi agli interessi non verranno registrati. Ma si sarà anche impossibilitati a creare campagne e pubblicare inserzioni pubblicitarie. Morale della favola: non vuoi vedere quelle degli altri? Non potrai crearne di tue 😉
Da tenere presente poi che vedremo comunque dei contenuti pubblicitari veicolati da influencer e creators che seguiamo: a te la valutazione su quale possa essere la scelta più conveniente.
Lato professionisti invece, con il consenso alla profilazione mi viene da pensare (e mi auguro) che migliorerà il tracciamento delle azioni tra Meta e siti web, un tracciamento messo a dura prova dall’entrata in vigore del GDPR e momentaneamente risolto dall’introduzione della Conversion API, che consentiva di registrare le azioni lato server. Per rendere i social risorse di business è necessario comprendere come si muovono gli utenti al suo interno e quali azioni desiderano compiere abbandonando la piattaforma: per chi ha e-commerce o lavora con landing pages è fondamentale capire che se le campagne pubblicitarie impostate stanno performando oppure no. D’ora in avanti dovremmo quindi avere dati più completi e, finalmente, anche a norma di regolamento europeo.
Greta, tu cosa mi consigli di fare?
La scelta è chiaramente a tua discrezione e non esiste una formula “giusta” per tutti. Se detesti le inserzioni, sottoscrivere un abbonamento ti consentirà di vivere i social network in maniera più rilassata; d’altro canto, avrai una nuova spesa che graverà sul tuo bilancio personale (come ti anticipavo, da 9,99€ a 12,99€ al mese). Ti posso rivelare che a me i contenuti pubblicitari non danno fastidio: l’intelligenza artificiale ha fatto grandi passi in avanti e i post sponsorizzati che mi compaiono sui social sono profilati sui miei interessi, quindi mi forniscono beni e servizi utili e di cui ho effettivamente bisogno oppure mi danno spunti su idee regalo. In occasione di questo Black Friday, ad esempio, ho capito subito quali erano i miei brand preferiti che attuavano scontistiche interessanti, senza dover visitare sito per sito.
Poi, consentimi una battuta: abito in Veneto e quei 10€ circa al mese preferisco investirli in un buon aperitivo mentalmente defaticante 😉
Facebook a pagamento, in sintesi
Se sottoscrivi l’abbonamento e accetterai la versione di Facebook a pagamento, non vedrai più pubblicità perché negherai il consenso alla profilazione, ma se sei titolare di un brand non potrai fare pubblicità a tua volta.
Se non sottoscrivi l’abbonamento, tutto resterà come prima, ma Meta otterrà il consenso a profilarti.
E tu, cosa pensi che farai? Fammelo sapere nei commenti o contattami QUI tramite il form!
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